La Società Generale di Mutuo Soccorso di Perugia nacque nel febbraio 1861 “allo scopo di reciprocamente farsi del bene con mutue sovvenzioni nei casi di malattia o altro infortunio e con lo sviluppo morale pel miglioramento delle classi”. Era composta da 826 soci e 85 soci onorari, che contribuivano con una quota settimanale di 15 centesimi (un po’ meno di 1 euro dei giorni nostri) e potevano ottenere un sussidio giornaliero di 1 lira (ca 5 euro).
La prima Società di Mutuo Soccorso (SMS) era nata a Pinerolo il 12 ottobre 1848 e tale esperienza si era rapidamente diffusa in tutto il Regno di Sardegna laddove, a differenza del resto d’Italia, l’art. 32 dello Statuo Albertino riconosceva “…il diritto di adunarsi pacificamente e senz’armi…”. Nel 1861, in seguito alla proclamazione del regno d’Italia, l’esperienza si diffuse anche in tutte le altre regioni italiane.
Lo scopo delle SMS era quello di soddisfare i bisogni primari delle classi meno abbienti: l’accesso alle cure sanitarie, il reperimento a prezzi economici dei beni di prima necessità, l’accesso al credito, e l’accesso all’istruzione. All’inizio della loro avventura le SMS provvedevano da sole al soddisfacimento di tutte queste necessità per poi successivamente passare il testimone alle cooperative per quello che riguarda il reperimento dei beni di prima necessità (1854 Magazzini Previdenza di Torino) e alle Banche Popolari e poi alle BCC (Lodi 1864) per quanto riguarda l’accesso al credito.
Lo scopo della Società Generale di Mutuo Soccorso di Perugia nata nel febbraio 1861 era ed è tuttora:
La sua costituzione ebbe un successo tumultuoso se è vero che già nel 1865 la SMS di Perugia viene costretta a modificare il proprio Statuto Sociale per allargare la propria base sociale; inserendo un articolo che considera “… come artisti e operai non solo gli artigiani, i mestieranti e color che prestano opera manuale…ma anche gli esercenti professione libera, gli impiegati e maestri elementari che hanno uno stipendio non maggiore di lire 2.000 (ca 10.000 euro)…e coloro che esercitano il piccolo commercio”. Inoltre vengono ammesse anche le donne, vengono stabiliti tre livelli di contribuzione (in relazione al reddito, quindi un criterio di proporzionalità e progressività) e tre livelli di sussidi (in relazione alla gravità della condizione) con apposite tabelle.
Nel 1887, a seguito della legge 15 aprile 1886 n.3818, tuttora vigente, la SMS di Perugia viene iscritta nel Registro delle società. Ne segue un periodo di grande fermento: i soci salgono a 1.300 e 105 onorari, viene acquistato lo stabile in via dei Priori, la Biblioteca circolante costituita dieci anni prima raggiunge la dotazione di 1.800 volumi, si istituisce una cassa speciale per sussidi per vecchiaia e inabilità permanente al lavoro, sussidi alle vedove e agli orfani, sussidi per la costituzione di cooperative di consumo, di produzione e lavoro e cucine economiche.
Il 5 settembre 1900 nasce la Federazione italiana delle società di mutuo soccorso (Fim). L’articolo 1 dello Statuto di allora recitava così: “È costituita la Federazione Italiana delle Società di Mutuo Soccorso al fine di provvedere alla tutela degli interessi delle Società federate e contribuire a migliorare moralmente e materialmente la condizione delle classi lavoratrici a mezzo della previdenza”. Fin dalle origini la Federazione fu al fianco del movimento cooperativo e del movimento sindacale, formando un’alleanza allora fondamentale per l’affermazione dei diritti dei lavoratori e della legislazione sociale. Con decreto prefettizio, la Federazione italiana delle società di mutuo soccorso fu sciolta nel periodo fascista insieme alle SOMS, anch’esse sciolte o incorporate in organizzazioni fasciste. Nel 1948 la Federazione fu ricostituita e assunse la denominazione di Federazione italiana della mutualità (Fim).
Verso la fine degli anni cinquanta, quando le SOMS ripresero ad espandersi, la società italiana era profondamente cambiata: i lavoratori avevano ottenuto maggiori tutele, erano state introdotte le pensioni ed era stata estesa la protezione nel campo sanitario (almeno per il lavoro dipendente), mentre scarsa era la “copertura” per professionisti e lavoratori autonomi; nei loro confronti si spostò quindi la maggior parte del lavoro svolto dalle SOMS. Il legislatore è come se si scordasse delle SMS ma già nel 1984, a seguito della rinnovata attenzione alle forme di mutualità integrativa al welfare pubblico, dopo il congresso del 1984, la Fim diventa Federazione italiana della mutualità integrativa volontaria (Fimiv). E a partire dagli anni 2000 le SOMS hanno poi rivolto la loro attenzione soprattutto verso l’assistenza sanitaria integrativa.
Con il DL 179 del 31 dicembre 2012 si inaugura una stagione di iperattività legislativa e decretativa (più di 50 decreti attuativi), che poi incrocerà la Legge Delega 106/2016 “Riforma del terzo Settore” e il D.Lgs. 112/2017 “Legge sulle Imprese Sociali” che istituirà il RUNTS (Registro Terzo Settore).
Il 2012 è sicuramente l’anno della Rinascita o della Ripartenza del Mondo mutualistico. Con l’obbligatorietà delle iscrizioni e della vigilanza si mette mano a un universo molto articolato composto da grandi SMS (Cesare Pozzo, Campa, Insieme Salute, Società Mutua Piemonte) e da centinaia di medie e piccole realtà, costituite da basi sociali ridotte, proprietà di patrimoni (immobiliari e ideali) importanti e di grandi difficoltà a svolgere l’attività principale, quella dell’art. 1, ma piene di grande voglia di tornare al centro della comunità.