L’archivio della Società generale di mutuo soccorso fra gli artisti e gli operai di Perugia si compone di documentazione per gli anni dal 1861, data di istituzione della Società, ad oggi e costituisce la memoria storica dell’Associazione testimoniando per intero la sua attività visto che nel tempo non vi sono state notevoli dispersioni di atti. Si possono trovare, tra l’altro, notizie sulla organizzazione della Società, sulle azioni legate al mutuo soccorso, ai sistemi di credito e promozione dell’istruzione anche con l’apertura di una biblioteca all’interno dell’Associazione stessa.
La documentazione è stata riordinata e inventariata da funzionari della Soprintendenza archivistica per l’Umbria. Il lavoro, iniziato nel 1996, ha portato alla redazione di un inventario archivistico che è stato pubblicato con il titolo: Il fondo archivistico della società generale di mutuo soccorso di Perugia (1861-2001). Introduzioni storico istituzionali ed inventari a cura di Anna Angelica Fabiani, Rossella Santolamazza. Perugia, Soprintendenza archivistica per l’Umbria, 2001, (Segni di civiltà. Quaderni della Soprintendenza archivistica per l’Umbria, 8).
La Società, oltre all’archivio da essa prodotto, conserva anche quelli di altre associazioni istituite sempre a Perugia, ma attualmente non più esistenti, che nel tempo sono confluite nella Società generale. Tali archivi di maggiore o minore consistenza sono stati prodotti dai seguenti enti:
Sono, inoltre, conservate le carte della Società per carati operaia fondata presso la sede della Società nel 1938 con lo scopo, secondo quanto previsto nell’atto costitutivo, di “incitare i soci al risparmio e alla mutualità e di compiere operazioni di credito fra gli stessi soci ed eventualmente anche fra non soci”.
L’archivio è stato dichiarato di notevole interesse storico il 22 giugno 1994 dalla Soprintendenza archivistica per l’Umbria, oggi Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria.
Secondo quanto previsto dal decreto legislativo del 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio, la consultazione è permessa agli studiosi, che fanno una motivata richiesta tramite il soprintendente archivistico; le modalità di consultazione dei documenti sono concordate tra i privati stessi e il soprintendente.